Pallapugno
La pallapugno discende direttamente dal pallone col bracciale e il nome con il quale è stata conosciuta fino agli anni Duemila (pallone elastico) deriva dall’uso, dal 1855, di un pallone di gomma e dunque elastico. È storicamente radicato nel Basso Piemonte e nella Liguria di Ponente. Le squadre di pallapugno sono formate da quattro giocatori: il battitore (il capitano e l’atleta sul quale poggia la maggior parte del gioco), il centrale e due terzini. Il campo di gioco, chiamato sferisterio, è lungo 90 metri e largo 16. Su uno dei lati lunghi si trova un muro sormontato da una rete la cui altezza complessiva dev’essere di almeno 12 metri. La palla pesa 190 grammi e ha un diametro di dieci centimetri, mentre nelle serie giovanili viene utilizzata di peso inferiore. I giocatori proteggono il pugno con una fasciatura. La partite terminano agli 11 giochi; quelle delle categorie giovanili possono concludersi a 9, 8, 7 o 5 giochi a seconda dell’età. Il punteggio dei singoli giochi è 15, 30, 40, gioco, dopo aver conquistato la “caccia” oppure dopo aver mandato la palla oltre la line di fondo.